“Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto” (Horacio Verbitsky)

sabato 25 aprile 2009

sabato 18 aprile 2009

Una colazione di lavoro


L'Aquila, 18 apr. - (Adnkronos) - "Ieri abbiamo fatto un vertice che non era un vertice ma una colazione di lavoro". Silvio Berlusconi respinge le critiche dell'opposizione che ha accusato il premier di aver deciso le ultime nomine Rai in un vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli.



giovedì 16 aprile 2009

ANNOZERO: LA CENSURA METTE IL TURBO

GIU' LE MANI DA VAURO !!!

Che si stesse preparando qualcosa contro Vauro Senesi l’avevano capito anche i sassi. Ma che la decisione del direttore generale della Rai Mauro Masi di sospendere il geniale vignettista sia stata motivata con l’essere la nota vignetta sulle bare “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico”, più che perplessi lascia interdetti.

La motivazione, infatti, tenta maldestramente, ma anche vigliaccamente, di attribuire a quella vignetta un messaggio che non gli appartiene, riconducendo a Vauro la volontà di offendere la comunità abruzzese colpita dal terremoto. In realtà, il messaggio che Vauro ha voluto veicolare è chiaro: far riflettere il telespettatore sugli effetti nefasti che l’entrata in vigore del nuovo piano casa ideato dal governo Berlusconi potrebbe avere qualora si riproducesse la tragedia abruzzese. L’aumento della cubatura di immobili mal costruiti, o abusivi, addirittura inesistenti per il catasto, porterebbe certamente ad un aumento dei morti in caso di terremoto, quindi al necessario (ecco il messaggio satirico) aumento della cubatura dei cimiteri.

Una vignetta di una coerenza causale straordinaria. Con quella vignetta Vauro ha leso non il sentimento di pietà dei defunti, ma gli interessi del governo Berlusconi, e nel contempo ha voluto tutelare gli interessi dei sopravvissuti.

Di fronte all’unico, reale messaggio satirico contenuto in quella vignetta, la decisione del direttore generale della Rai di non far mettere più piede a Vauro negli studi di Annozero non può che ritenersi gravemente illegittima. Una decisione che priva Vauro della libertà dell’arte, garantita dall’art. 33 Cost., specificamente nella sua espressione satirica. Tra l’altro, su questo punto è bene fare una precisazione.

La vignetta di Vauro non fa ridere, è vero. Ma solo perché non voleva far ridere. La satira non deve necessariamente suscitare ilarità. Può far ridere, ma può anche commuovere, rattristare, amareggiare, o semplicemente far riflettere, grazie all’estro dell’artista. Proprio come fa la rappresentazione filmica attraverso i suoi vari generi (comico, drammatico, sentimentale, etc.). La differenza è nella durata della manifestazione artistica: nella vignetta è istantanea. Ma non per questo la vignetta satirica non va ricondotta sotto l’ombrello protettivo dell’art. 33 Cost., che sancisce la libertà dell'arte.

Un grave atto di censura, dunque, quello del direttore generale della Rai, essendo volto a bloccare la libertà di manifestazione artistica. Una censura, tra l’altro, che si serve pretestuosamente di argomenti toccanti, quale quello della solidarietà con le vittime del terremoto, ma fuorvianti, perché costruisce attorno alla vignetta di Vauro un falso messaggio. Sotto questo aspetto, si può dire che siamo di fronte ad un caso di censura sciacalla.

Tra l’altro, si noti un particolare. La motivazione adottata da viale Mazzini per colpire Vauro (vignetta “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti”) parafrasa il nome del Capo II del Titolo IV del codice penale (“Dei delitti contro la pietà dei defunti”). E’ un insieme di norme (artt. 407 413) che prevede e punisce reati come la violazione di sepolcro, il vilipendio di tombe, il turbamento di funerale, il vilipendio di cadavere, la distruzione o soppressione o sottrazione di cadavere, l’occultamento di cadavere, l’uso illegittimo di cadavere. In sostanza, e nemmeno implicitamente, l’espressione artistica di Vauro è stata accostata a tali fattispecie di reato, senza che possa esistere alcun punto di contatto con esse, come anche uno stolto capirebbe.

Pertanto, non sarebbe azzardato chiedersi se una simile motivazione, adottata con la consapevolezza che sarebbe stata inevitabilmente diffusa al pubblico, non possa realizzare gli estremi della diffamazione. Accusare pubblicamente qualcuno di aver manifestato, all’indomani di una immane tragedia quale quella abruzzese, quantomeno insensibilità e non curanza per la morte di centinaia di persone, certamente lede la sua reputazione. Soprattutto se si considera che la motivazione adottata si basa su un evidente stravolgimento del messaggio satirico che, attraverso quella vignetta, Vauro ha voluto veicolare.



Scritto da (avv. Antonello Tomanelli) http://www.difesadellinformazione.com/

mercoledì 15 aprile 2009

GLI ZERBINI FANNO CARRIERA E GLI UOMINI LIBERI VENGONO LICENZIATI!!! di Alessio Galati






Registriamo oggi la notizia che Vauro (vignettista della trasmissione Annozero),è stato sospeso dalla RAI per via di una vignetta non piaciuta ai vertici della stessa azienda e quindi ai suoi capi, e cioè gli zerbini dei politici. Pertanto non vedremo più Vauro chiudere le puntate di Annozero come è successo fin'ora...ed è ovvio che sulla trasmissione di Santoro ci siano sempre le polemiche del caso...come si fa a non insultare una trasmissione che racconta l'esatto opposto di quello che tutte le altre TV raccontano?Come si fa a credere ad una sola voce,quando ve ne sono 1000 altre che dicono il contrario?Come è possibile che l'unica trasmissione in Italia che non si piega al potere,venga regolarmente attaccata e demonizzata? E così,mentre alcuni italiani si affannano nel cercare di capire chi vincerà il Grande Fratello,mentre tutte le TV concentrano i loro sforzi nel mostrare l'eroismo dei volontari (questa è l'Italia a cui tutti piace pensare di appartenere), mentre il Governo va a fare le passerelle pubblicitarie nelle zone terremotate e non perde ovviamente occasione di far campagna elettorale,mentre Riotta viene promosso a direttore del "SOLE24ORE"..ecco che nell'indifferenza di tutti si riesce finalmente a colpire la trasmissione scomoda,ecco che si riesce finalmente ad assestare un cazzotto sul mento di chi proprio non si vuole mettere in riga. Già: mettere in riga, ripulire, far piazza pulita, mettere ordine...un linguaggio che spesso sentiamo e che è tipico di una certa "ideologia", un linguaggio che appartiene a quel tipo di gentaglia che vive gli organi democratici come un ingombro..un linguaggio che a noi italiani dovrebbe ricordarci i tempi più bui della nostra storia. Mussolini ad esempio odiava la satira, odiava in maniera ossessiva le caricature e tagliava fuori dalla società tutte quelle persone che non parlavano come il partito voleva,che non si adeguavano alla linea del partito. Tutti si dovevano mettere al servizio del Governo e non dello Stato: artisti,contadini,medici,allevatori,industriali,operai e sopra tutti e più di tutti i giornalisti. Era proibito fare ironia su tematiche sociali del Paese,era proibito avere opinioni diverse dal partito ed esprimerle. Oggi pare non sia cambiato molto in merito a ciò. Pare che in Italia oggi ci sia un solo modo di fare giornalismo e cioè quello che impongono i partiti e i potenti... e non mi riferisco solo a silvio...è del tutto evidente che a molti altri fa comodo che Vauro venga privato della sua matita.


Immagino come sarà felice Rutelli,come gioirà Gasparri,come sarà gaudio D'Alema,come sorrideranno i leghisti..immagino che silvio festeggerà ad Arcore con la sua banda di leccapiedi e fedeli schiavi. Insomma non c'è che dire: un quadretto niente male!!! Vogliamo ribadire oggi però, il nostro attaccamento alla democrazia e alla costituzione..il nostro attaccamento alla nostra bandiera e al nostro Paese,la nostra incondizionata fedeltà al nostro Stato e quindi ad un principio su tutti:la libertà..di parola di opinione,di satira..e non alla libertà di cui parlano nei loro comizi. Già, perchè oramai si sono definitivamente appropriati di queste parole che fino a ieri non avevano nessun colore e nessuna ideologia politica..hanno preso le parole più belle e significative e le hanno utilizzate per dare il nome ai loro partiti e non è un caso che il partito più forte si chiami proprio POPOLO DELLE LIBERTA'. Se ne vanno in giro a predicare libertà abusando continuamente di questa parola a sproposito,e appena sentono dire qualcosa che non gli è gradito o che smentisce le loro parole,la prima cosa che fanno (invece di dare spiegazioni su ciò che gli si contesta) è quella di negare la libertà alla voce fuori dal coro di essere sentita. E allora dove sta la libertà se un vignettista non può più fare le vignette? Ma ci siamo dimenticati che in questo Paese esistono i tribunali per giudicare i vivi e i morti,e che chiunque si senta offeso da qualcun altro ha il diritto di cercare giustizia presso i tribunali? Invece questi sono ormai abituati a farsi giustizia da soli, a segare le persone scomode direttamente con le loro mani. La sospensione di Vauro non è solo un modo per colpire lui,ma è anche un modo più subdolo per colpire Santoro ed il suo staff,la loro credibilità agli occhi degli italiani come giornalisti e uomini di informazione.Allora oggi,mercoledì 15-4-09,vogliamo dire a questa gente che Annozero non si tocca ,che nessuno si azzardi a mettere in discussione la legittimità di Annozero ad andare in onda...che nessuno si prenda la briga di censurare Santoro più di quanto abbiano già fatto. Abbiamo sulle spalle una crisi economica mondiale, viviamo in un Paese in cui trovare un lavoro in cui verrai certamente sfruttato è come vincere la lotteria,un Paese con 18 parlamentari condannati in via definitiva che stanno in Parlamento a legiferare,un Paese in cui chi ruba la borsetta all'anziana è un delinquente da punire ed educare,mentre chi invece ruba milioni e milioni di euro ai risparmiatori va comunque protetto. Abbiamo gli esempi di Tanzi, Geronzi, Ligresti, Tronchetti Provera, Colannino e tanti altri bei nomi dai quali ovviamente non si può escludere quello di silvio..ancora ci devono spiegare chi uccise i giudici Falcone e Borsellino e i loro agenti di scorta..chi uccise Chinnici,chi uccise Ninni Cassarà,o Beppe Montana..Eppure con tutti i problemi che abbiamo,la cosa importante è sospendere Vauro per la sua vignetta,andata in onda giovedì scorso alle 23,30 c.ca, per la bellezza di 4 o 5 secondi. Ma perchè però nessuno dice nulla quando Mills viene condannato per corruzione di un giudice nel processo a Mediaset? I soldi li aveva presi da silvio (per questo e con questa certezza è stato condannato)..perchè nessun giornalista ne ha chiesto conto a silvio? Per quale motivo quando Gasparri denigra e offende qualcuno nessuno gliene chiede conto? Perchè loro possono dire tutto quello che vogliono senza contraddittorio e noi invece non si ha nemmeno più il diritto di fare satira??? Perchè qui non c'è solo il diritto di Vauro di fare satira che è in gioco..c'è molto di più..c'è il diritto che noi abbiamo di sentire e vedere la satira di Vauro sulla nostra Tv di Stato..diritto che ci è stato negato senza nemmeno chiederci un parere.


Per chiudere voglio ricordare ancora una volta che lo zerbino Riotta,dopo anni di compiacenti servizi televisivi all'interno del Tg1,dopo una direzione del Tg più importante d'Italia a dir poco indecente, dopo insomma una bella gavetta da schiavo, è stato pochi giorni fa promosso alla direzione del SOLE24ORE, che è il giornale finanziario più importante d'Italia. Mi pare ovvio: ha dato costantemente prova di servilismo e obbedianza,e quindi il miglior schiavo se lo aggiudica il miglior padrone, è cioè la finanza!


Ricordo ancora una volta ,anche se ormai è più che chiaro,che Vauro è invece stato sospeso dalla RAI e la trasmissione ANNOZERO privata del suo vignettista. Queste due notizie vanno di pari passo: GLI ZERBINI FANNO CARRIERA E GLI UOMINI LIBERI VENGONO LICENZIATI!!!

All'estero si ironizza, ma in Italia non si parla delle brutte figure del premier

[articolo originale di Tana de Zulueta qui]


Sorpresi? Indignati? Difficile dirlo. La maggior parte degli italiani semplicemente non sa che durante una visita ai terremotati Berlusconi ha paragonato l'esperienza delle famiglie costrette a dormire in tenda nel clima gelido dell'Abruzzo ad una gita in campeggio.

I telegiornali passarono diplomaticamente sotto silenzio l'ultima gaffe e i quotidiani, perlopiù, seguirono il loro esempio. Il buon uomo, dopotutto, voleva solo tirare su il morale a tanta povera gente. L'unico titolo di rilievo fu quello del Manifesto: "Berlusconi gaffeur anche in Italia. Il "giorno in campeggio" fa scandalo. Ma solo all'estero". Tutto qua. Tutto normale, anche lo spettacolo del primo ministro che si agita davanti alle telecamere e le autorità riunite con un enorme casco da pompiere in testa mentre saluta un'anziana signora rimasta senza casa. Siamo assuefatti.

Le brutte figure di Berlusconi fanno notizia all'estero, non in Italia. L'incredibile scia di sceneggiate e passi falsi del nostro primo ministro in Europa, mentre tentava in tutti i modi di entrare sotto i riflettori di Barack Obama, lasciò stupefatto il resto del mondo e la maggior parte degli italiani apparentemente rassegnati. E' una vecchia storia che sorprende gli stranieri ma non chi conosce la situazione dei media in Italia.

I problemi cominciano quasi sempre quando il nostro si avventura all'estero. A Mosca l'anno scorso, come tutti si ricordano, salutò il presidente-eletto Obama come "bello, giovane e abbronzato". (Dando voce ai tanti italiani che si vergognarono, Carla Bruni-Sarkozy si dichiarò felice di non essere più cittadina italiana.) Già nel 2003, durante un dibattito al parlamento Europeo di Strasburgo, Berlusconi aveva chiamato un europarlamentare tedesco "kapò", come venivano chiamate le guardie nei campi di concentramento, e disse che lo avrebbe proposto per una parte in un film sui lager. Nello stesso anno tentò di invogliare gli investitori di New York con l'irruenza del sessista impenitente: "Un'altra ragione per investire in Italia è che abbiamo delle bellissime segretarie". L'elenco continua.

A casa, invece, l'immagine del premier e le sue uscite pubbliche sono minuziosamente curate. Di solito sceglie lui le domande e il suo staff gestisce tutti i suoi movimenti. Le telecamere vengono collocate in modo da garantire una ripresa favorevole. Bisogna ricordare che la metà dei giornalisti in Italia lavora per lui, e l'altra metà sa che potrebbero farlo un giorno.

Attraverso il suo gruppo Mediaset, Berlusconi e la sua famiglia controllano tre canali televisivi privati (la società di raccolta pubblicitaria Publitalia rifornisce anche buona parte delle altre), due quotidiani, una squadriglia di riviste, un circuito cinematografico e il maggior editore di libri. Dubbi di conflitto d'interesse? E' stato cancellato da una legge ad hoc che l'ultimo trafelato governo di Romano Prodi non fece in tempo a cancellare. Grazie ad un'altra legge-simbolo Berlusconi ha superato le sentenze della Corte costituzionale, legalizzando il suo quasi-monopolio e rafforzando la manomorta della politica sul servizio pubblico radiotelevisivo.

Mentre il terremoto continuava a provocare vittime e sofferenze in Abruzzo, tutti gli alti incarichi della Rai erano in discussione. Ora che il Parlamento ha trovato un accordo sui componenti del consiglio di amministrazione, Berlusconi e i suoi alleati si stanno concentrando sui telegiornali. Tutti i capi delle tre reti, dei telegiornali e dei servizi radiofonici sono in ballo. Secondo tradizione, il presidente del Consiglio dovrebbe scegliere il nuovo capo del TG1. All'ex-titolare, che non mancò mai di riguardo nei confronti di Berlusconi, anche quando era all'opposizione, ha goduto di un atterraggio morbido, con la direzione di uno dei giornali più importanti del paese, Il Sole 24 Ore.

Dovrebbe preoccupare qualsiasi italiano constatare che la trattativa per le nomine di vertice nei media del paese è talmente sistemica che anche grandi giornali privati si trovano coinvolti nella stessa tornata negoziale del servizio pubblico radiotelevisivo. Nessuno ha fatto una piega e la notizia della nomina fu riportata con zelo da tutti i media del paese.

In questa situazione forse non ha più senso parlare dei media come cani da guardia della democrazia. Ci saranno sicuramente eccellenti reportage televisivi sul perché tanti edifici nuovi sono crollati nell'ultimo terremoto, malgrado le norme anti-sismiche vigenti – evidentemente non rispettate. Ma questi servizi verranno quasi sicuramente mandati in onda a tarda notte sull'unico canale televisivo concesso all'opposizione. Sempre che il nuovo titolare della rete ritenga giusto rinnovare i contratti dei migliori giornalisti investigativi.

Di ritorno dal suo ultimo giro a Londra e Strasburgo Berlusconi si infuriò con i giornalisti che avevano descritto i suoi passi falsi, minacciando "provvedimenti". Ma forse il primo provvedimento che il primo ministro dovrebbe adottare è quello di pensare prima di aprire bocca.

martedì 14 aprile 2009