“Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto” (Horacio Verbitsky)

sabato 21 marzo 2009

Da Violante a Jannuzzi, dalla tragedia alla farsa

Luciano Violante è l’ex magistrato che nel 2003 confessò in Parlamento di aver garantito a Berlusconi “che non sarebbero state toccate le sue televisioni” e che non sarebbe stato fatto nulla per risolvere il problema del conflitto di interessi.
Non solo: sottolinea anche il contributo dato per moltiplicare il fatturato delle aziende del Cavaliere.Ancora non si è saputo a che titolo, dietro quale mandato, in cambio di cosa.



Luciano Violante è l’ex magistrato che nei giorni scorsi ha dichiarato:
“La campagna di Di Pietro e di Marco Travaglio a difesa di De Magistris e del consulente Genchi può apparire di sostegno non tanto del magistrato quanto del futuro candidato. Non dubito della buona fede dei protagonisti, ma oggi il modo con cui appare essere stata costruita la candidatura di De Magistris rischia di screditare insieme magistratura, politica e giornalismo.”
Visto che magistrati politici e giornalisti ci pensano da soli a screditarsi, con i loro comportamenti spesso sfociati in condanne che però non hanno impedito loro di continuare a fare danni, c’è da continuare a chiedersi: a che titolo, dietro quale mandato, in cambio di cosa continua a parlare Luciano Violante?
E poi:
“Dovrebbero essere i magistrati a fissare certe regole. Per esempio, chi ha gestito processi mediatici prima di tre anni non può candidarsi.”
Dovrebbero essere i parlamentari (titolari del potere legislativo, a compimento del mandato degli elettori, in cambio della legalità) a fissare certe regole. Per esempio chi è condannato, per mafia o corruzione non può candidarsi. Per tutta la vita. Soprattutto con una legge elettorale porcata.
Ovviamente il sincero Lino Jannuzzi dall’autorevole ilVelino prende la palla al balzo:
“In definitiva, De Magistris scende in politica, sempre con l’incoraggiamento di Genchi, per affiancare e “difendere”, anche in Europa, i magistrati di Palermo e di Caltanisetta che hanno ripreso, diciassette anni dopo, a indagare sui “mandanti occulti” delle stragi che, secondo il registro degli indagati in cui furono inscritti diciassette anni fa, sarebbero stati Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi: a quando la loro ri-iscrizione?”
L’ex onorevole mette le mani avanti, però qui almeno è chiaro il debito di riconoscenza nei confronti di chi ha voluto far passare una condanna per diffamazione come reato d’opinione, anche se compiuto non in veste di onorevole e quindi a che titolo? Dietro quale mandato?In cambio di cosa, in parte, è sotto gli occhi di tutti. Un’altra parte avrebbe potuto emergere dalle inchieste fatte abortire.
Quindi l’ex onorevole conclude citando l’ex magistrato:
“Oggi Violante dichiara che la candidatura di De Magistris “pone una serie di interrogativi sul rapporto tra politica e magistratura e anche tra giornalismo e magistratura” e rischia di screditare insieme magistratura, politica e giornalismo”. Da Violante a Di Pietro e De Magistris: dalla tragedia alla farsa.”

Senza pudore.Da Violante a Jannuzzi, dalla tragedia alla farsa.
Biglietto di sola andata, per favore.

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