“Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto” (Horacio Verbitsky)

sabato 13 dicembre 2008

Regime? Magari

di Marco Travaglio*

Il presidente del Consiglio comunica alla Nazione che riscrive la Costituzione a colpi di maggioranza e a propria immagine e somiglianza per metter la Giustizia alle dipendenze del governo, cioè sue. Ma nessuno dei presenti ha nulla da obiettare. Anche perché l'annuncio eversivo non lo dà in Parlamento o in Consiglio dei ministri, ma al Tempio di Adriano, dove presenta l'ultimo libro di Bruno Vespa pubblicato da Mondadori, cioè da lui. Il libro, rapidamente entrato e ancor più rapidamente uscito dalle classifiche dei più venduti, è definito dal premier editore (che non l'ha letto) "un poema dantesco, dall'Inferno della sinistra al Paradiso del mio governo: regalàtelo a Natale, così fate contenti gli editori". Cioè lui. L'insetto se la ride di gusto e ne ha ben donde: il premier lo mantiene da anni con tutta la famiglia. Pur pensionato, Vespa va in onda su Rai1 quattro sere a settimana per 1,2 milioni l'anno grazie a Del Noce, cioè a Berlusconi. Il quale gli pubblica i libri e paga lautamente una rubrica su Panorama. Qui lavora pure il fratello, Stefano Vespa, mentre la signora Augusta Iannini in Vespa dirige l'ufficio legislativo del ministero della Giustizia del governo Berlusconi: la paghiamo per scrivere le controriforme di Angelino Jolie. Il vernissage si chiude con sapide battute sugli sport preferiti dal satrapo("le donne e la caccia, ovviamente alle donne"): entusiasmo incontenibile. Nelle stesse ore il Csm anticipa la riforma e diventa il plotone di esecuzione della politica: via tutti i pm di Salerno che osano indagare sul verminaio di Catanzaro, allarmando tanti bravi ladri. E' vero, questo non è un regime. E' peggio.

* l'Unità - 12 dicembre 2008

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